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sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro.
Hikmet,
in Lettere dal Carcere a Munevver (1949).
in Lettere dal Carcere a Munevver (1949).
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